Compasso d'oro alla Carriera

Richard Sapper

Nato nel 1932 a Monaco di Baviera, ha iniziato la carriera nel Centro Stile della Daimler-Benz di Stoccarda, per trasferirsi poi a Milano dove ha aperto uno studio nel 1959. La sua collaborazione con Marco Zanuso, iniziata negli anni Sessanta, sarebbe continuata per molti anni, con la progettazione di una serie di televisori e radioricevitori per Brionvega. Dal 1980 è il principale consulente di design di IBM e Lenovo, per i quali cura la supervisione del progetto dei personal computer in tutto il mondo. Suoi i progetti del primo portatile ThinkPad, del 1992, del portatile Leapfrog (vincitore del Compasso d’Oro nel 1994) e di numerosi modelli seguenti. Ha curato il progetto e lo sviluppo di un’ampia gamma di prodotti, dalle imbarcazioni ai veicoli, dall’elettronica all’informatica, dall’arredamento agli elettrodomestici per la cucina. Ha insegnato presso università di tutto il mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. È socio onorario della Royal Society of Arts di Londrae socio dell’Akademie der Künste di Berlino. Nel 2010 ha ricevuto una laureahonoris causa dalla University of North Carolina. Nel 2012 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Federale Tedescala Croce al Merito della Repubblica Federale Tedesca.

 

SaloneSatellite

Nasce nel 1998, quando Cosmit chiede a Marva Griffin Wilshire di creare un evento per aiutare i più promettenti giovani designer nella loro carriera, mettendoli in contatto diretto con gli espositori del Salone del Mobile. Subito diventa un osservatorio ineguagliabile della creatività giovanile internazionale. Da allora più di 9.000 ragazzi e 253 scuole internazionali di design si sono incontrati ogni aprile su questo palcoscenico dove hanno debuttato, fra i molti, Lorenzo Damiani, Patrick Jouin, Nendo, Satyendra Pakhalé, Harri Koskinen e Xavier Lust. D’eccellenza anche il Comitato di selezione, che ha visto tutti i grandi protagonisti internazionali del mondo del progetto. Dal 2005 l’evento si svolge anche nell’ambito dei Saloni WorldWide a Mosca.Nel 2007, il decimo anniversario è stato festeggiato con la mostra Avverati: 450 oggetti messi sul mercato dalle migliori aziende italiane e straniere. Per essere sempre di sostegno ai giovani il SaloneSatellite dal 2010 indice il concorso I Saloni – SaloneSatellite Award.

 

Dieter Rams

Nato nel 1932, ha studiato Architettura e Interior Design alla Werkkunstschule di Wiesbaden, interrompendo gli studi dal 1948 al 1951 per un periodo di apprendistato come falegname mobiliere. Ripresi gli studi universitari nel 1953 ha ottenuto con lodeil diploma di perfezionamento. Dal 1953 al 1955 ha lavorato nello studio di architettura di Otto Apel, collaborando tra l’altro con lo studio Skidmore, Owings and Merril (progettisti dell’ambasciata americana nella Repubblica Federale Tedesca). Nel 1955 è entrato come architetto e interior designer alla Braun, realizzando nel 1956 il suo primo progetto, seguito nel 1957 da progetti d’arredamento per Otto Zapf. Nel 1961 è stato nominato responsabile del Dipartimento di design di prodotto della Braun, di cui è divenuto direttore nel 1968. Docente di Industrial Design alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo nel 1981, nel 1988 è stato nominato direttore esecutivo della Braun e poi, nel 1995, Direttore esecutivo per l’Identità aziendale. Si è ritirato dalle posizioni aziendali e accademiche nel 1997. Dal 1980 ha tenuto varie mostre dei suoi lavori e ha ricevuto, tra i numerosi riconoscimenti internazionali, la laurea honoris causa del Royal College of Art di Londra. Nel 2002 ha ricevuto la Croce di Commendatore al Merito della Repubblica Federale Tedesca.

 

Alessandro Mendini

È architetto e realizza oggetti, mobili, ambienti, pitture, installazioni, architetture. Ha diretto le riviste Casabella, Modo e Domus. Collabora con società internazionali come Alessi, Bisazza, Philips, Cartier, Swatch, Hermès, Venini ed è consulente di immagine e di design di varie industrie, anche nell’Estremo Oriente. È membro onorario della Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme ed è professore onorario alla Academic Council of Guangzhou Academy of Fine Arts in Cina. Ha vinto il Compasso d’Oro nel 1979 e nel 1981, è Chevalier des Arts et des Lettres in Francia, ha ricevuto l’onorificenza dell’Architectural League di New York e la laurea honoris causa al Politecnico di Milano e all’École normale supérieure de Cachan in Francia. È stato professore di Design alla Hochschule für Angewandte Kunst a Vienna. Nel 1989 ha aperto a Milano con il fratello Francesco, anch’egli architetto, l’Atelier Mendini, progettando edifici, strutture e infrastrutture realizzati in tutto il mondo.

 

Italo Lupi

Laureato in Architettura al Politecnico di Milano, si dedica all’architettura degli allestimenti, a progetti coordinati di graphic design e alla grafica editoriale. È stato art director di Domus e per sedici anni direttore responsabile e art director di Abitare. Ha progettato grandi mostre e musei e i suoi progetti grafici hanno costantemente accompagnato interventi museali e di allestimento di Mario Bellini, Achille Castiglioni e Guido Canali. Con Migliore e Servetto ha progettato il Look of the City di Torino per le Olimpiadi 2006 e per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sintetizzate dalla grande installazione luminosa sulla Mole Antonelliana. È Royal Designer ad honorem alla RSA di Londra. Tra i molti premi due Compassi d’Oro (1998, 2008) e il German Design Award 2011.

 

Kenji Ekuan

Nato a Tokyo nel 1929 e laureato nel 1955 in Design alla Università statale di Belle Arti e Musica di Tokyo, nel 1956 ha frequentato l’Art Center College of Design di Los Angeles, ampliando le sue conoscenze sul senso del disegno industriale e sulla sua incidenza sociale. Nel 1957 fondò lo studio GK Industrial Design Associates, poi GK Design Group Inc., di cui dal 1991, ricopre la carica di presidente. Il gruppo ha costituito dal 1966 undici organizzazioni e ha progettato da allora oggetti di vari settori, dai motocicli alla segnaletica, all’architettura. Kenji Ekuan ha ricoperto un ruolo fondamentale nel comitato MITI del Forum of Life Culture and Industry, e ha messo la sua esperienza e il suo sapere al servizio della promozione del design giapponese, favorendo i contatti tra i designer e il grande pubblico.A questa attività si deve la scelta di tenere per la prima volta in Asia (a Kyoto e a Tokyo) ilCongresso mondiale del design dell’ICSID e l’assemblea generale ICSID del 1973, con il titolo generale Lo spirito e le cose materiali. Presidente dell’ICSID nel 1975, Kenji Ekuan ne ha ottenuto dal 1981 il titolo di Senator. A lui si deve la costituzione a Barcellona di Design for the World. È autore di numerosi libri dedicati ai rapporti tra design e cultura giapponese, tra cui Pensieri sugli utensili quotidiani (1969)e L’estetica del contenitore per il pranzo giapponese (1970).

 

Puccio Duni

Dopo la laurea in Economia e Commercio ha lavorato Milano nelle redazioni dei periodici della Etas Kompass (tra cui Architettura di Bruno Zevi), poi alla Henraux di Querceta, dove ha seguito tra l’altro i lavori della Chiesa dell’Autostrada di Michelucci e del Mandarin Hotel di Hong Kong, oltre al restauro dei paliotti dell’Abbazia di Montecassino. Nel 1970, occupandosi di marketing per Poltronova, è entrato in contatto con il design e con i gruppi fiorentini Archizoom e Superstudio. Nel 1972 ha assunto con Paolo Stefani la gestione del negozio Poltronova di Firenze.Dall’incontro con Cesare Cassina e Dino Gavina nacque poi l’idea di un grande negozio a Firenze (del cui allestimento venne incaricato Carlo Scarpa) e nel 1973 venne fondato International Design, destinato a diventare un punto di riferimento per il design in Italia. Nel 1977 ha aperto a Firenze il negozio Selfhabitat – pensato per coprire la fascia di mercato che in Europa vede protagonisti Habitat e Ikea – con sedi aMilano, Livorno,Parma. Ancora oggi è il più importante negozio di design di Firenze. È tra i fondatori del Dipartimento Distribuzione e Servizi di ADI, che nel 2012 lo ha nominato socio onorario.

 

Bruno Danese

Nato a Valdagno (Vicenza), fino al 1955 vi conduce l’attività artigianale di famiglia. Si trasferisce poi a Milano dove, con Franco Meneguzzo, artista e ceramista, fonda la DEM (Danese e Meneguzzo), laboratorio di ceramica per la realizzazione di oggetti di serie e di pezzi unici modellati a mano. Nel 1957, insieme con Jacqueline Vodoz, costituisce la società Danese e inizia la collaborazione con Bruno Munari e con Enzo Mari. Prosegue con Meneguzzo e poi in proprio la produzione della ceramica, e collabora con Giovanni Belgrano, Achille Castiglioni, Michel Fadat, Marco Ferreri, il Gruppo IARD, Angelo Mangiarotti e Kuno Prey. Ceduta la società nel 1992, costituisce a Parigi l’Association Jacqueline Vodoz et Bruno Danese, con sede operativa a Milano, dove si studiano progetti di ricerca e si tengono mostre. Nel 2004 l’associazione cessa l’attività e viene costituita la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese, che gestisce gli Archivi storici e le Collezioni d’arte della Danese.

 

Riccardo Dalisi

Nato a Potenza il 1° maggio del 1931, Riccardo Dalisi ha ricoperto la cattedra di Progettazione presso la facoltà di Architettura di Napoli, presso la quale è stato anche direttore della Scuola di Specializzazione in Disegno Industriale.

Negli anni Settanta, insieme conEttore Sottsass, Alessandro Mendini, Andrea Branzi e altri, è stato tra i fondatori della Global Tools, contro-scuola di architettura e design che riuniva i gruppi che in Italia coprivano l’area più avanzata della cosiddetta “architettura radicale”. Da sempre impegnato nel sociale (fondamentale il lavoro di quartiere con i bambini del Rione Traiano, con gli anziani della Casa del Popolo di Ponticelli e, negli ultimi anni, l’impegno con i giovani del Rione Sanità di Napoli e di Scampia), ha unito ricerca e didattica, accostandosi sempre più all’espressione artistica come via regia della sua vita. Nel 1981 ha vinto il Compasso d’Oro per la ricerca sulla caffettiera napoletana.Negli ultimi trent’anni si è dedicato alla creazione di un rapporto tra la ricerca universitaria, l’architettura e il design, la scultura e la pittura, l’arte e l’artigianato, mantenendo al centro la finalità di uno sviluppo umano attraverso il dialogo e il potenziale di creatività che ne sprigiona.Nel 2012 il suo libro Acqua dueO, edito da H2o nuovi scenari per la sopravvivenza, ha vinto uno dei Green Dot Awards di Los Angeles per la sostenibilità ambientale.

 

Giorgio Armani

79 anni, è il Presidente e Consigliere delegato del Gruppo Armani, azienda leader nel settore della moda e del lusso, tra le poche con un unico proprietario direttamente coinvolto in tutte le scelte strategiche, di stile e di design. Nel 1957, abbandonati gli studi di medicina, si trasferisce da Piacenza, dove è cresciuto, a Milano, dove lavora come buyer per i grandi magazzini la Rinascente. In seguito collabora con Nino Cerruti e, come stilista freelance, con diverse aziende. Nel 1975, su suggerimento del socio Sergio Galeotti, decide di creare il proprio marchio: il 24 luglio nasce la Giorgio Armani S.p.A. con una linea di prêt-à-porter maschile e femminile. Il successo è immediato. Nel 1980 realizza i costumi per il film American Gigolo. Il successo della pellicola segna l’ascesa dello stile Armani nell’immaginario collettivo. È Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2008, a Parigi, gli è stata conferita la Légion d’Honneur. Celebrato nel 2000 con una mostra al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, Giorgio Armani è da sempre impegnato in attività umanitarie a favore, tra gli altri, di Green Cross International. Nel 2005, lo stilista ha presentato la sua prima collezione di Haute Couture Giorgio Armani Privé. Nel 2010 ha inaugurato il primo Armani Hotel a Dubai seguito, nel 2011, da quello di Milano.

 

Apple

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